Solidarietà di insegnanti calabresi agli alunni di licei artistici di Acerra e Firenze

Gli “ Insegnanticalabresi – PSP Partigiani della Scuola Pubblica” solidarizzano con gli alunni del Liceo artistico “Alberti” di Firenze e del Liceo artistico “Munari” di Acerra per aver subito lo sgombero coatto dei locali scolastici occupati, mentre lottavano per ottenere una scuola migliore, cioè fornita di laboratori adeguati per poter svolgere le attività caratterizzanti il loro percorso di studi e per godere pienamente del loro diritto allo studio. Gli alunni di entrambi i licei avevano occupato gli Istituti in attesa di positive risposte alle loro richieste, invece hanno ottenuto uno sgombero forzoso da parte delle forze dell’ordine, dietro denuncia dei rispettivi dirigenti scolastici.
Così gli alunni sono stati costretti ad abbandonare gli edifici e vengono minacciati di bocciatura, quelli che precedentemente hanno partecipato ad altre occupazioni e di ottenere un 4 in condotta sulla pagella del quadrimestre tutti gli altri. La solidarietà, che si intende manifestare con il presente comunicato, va intesa come piena condivisione per la lotta, legittima, portata avanti dagli studenti che desiderano percorrere in modo costruttivo e gratificante il loro corso di studi e che utilizzano, aihnoi!, l’unico strumento di “ascolto” che ancora fa notizia: l’occupazione della “LORO” scuola, considerato che le altre forme di comunicazione, solitamente, restano inascoltate da parte dell’istituzioni, che dovrebbero assolvere ai loro compiti senza richiesta alcuna e che, invece, restano indifferenti. Con il presente comunicato si chiede, inoltre, ai sindacati di voler manifestare in modo chiaro ed esplicito la loro posizione davanti a simili accadimenti, così da comprendere il ruolo che gli stessi intendono ancora svolgere, considerato che il loro silenzio assordante e le loro flebili prese di posizione ci disorientano, spingendoci a pretendere CHIAREZZA e PARTECIPAZIONE.

Insegnanti calabresi partigiani : Solidarietà alla liceale campana aggredita da energumeni fascisti

solidarietà studenti calabresiGli “Insegnanti calabresi- PSP Partigiani della Scuola Pubblica” e gli “Studenti calabresi dei cortei studenteschi del 13 novembre” esprimono solidarietà alla studentessa liceale di di 17 anni che, il 18 novembre alle 21:30 a Via Caldieri, quartiere Vomero a Napoli, è stata aggredita, mentre tornava a casa, da un gruppo di individui adulti (40 anni circa), appartenente ad una organizzazione neofascista , che già l’aveva importunata nei giorni precedenti
Gli insegnanti calabresi ribadiscono il loro impegno di educatori e promotori di azioni contro ogni forma di violenza e di discriminazione di genere. Vivere in una Repubblica come la nostra che sta assumendo i contorni di una repubblica totalitaria non fa che incrementare fenomeni di tal genere.
Gli insegnanti PSP non possono che esprimere sconcerto per atti, ancora una volta, di violenza partriarcale che diminuiscono l’autodeterminazione della donna. In un momento in cui si studiano misure contro il femminicidio e contro la violenza di genere, una realtà mistificante e irreale emerge a gran passo ristabilendo i cosiddetti ruoli delle donne e degli uomini e facendoli ricadere nel buio secolare di centinaia di anni fa.
Gli insegnanti psp non potranno mai accettare che titolari dei diritti tornino ad essere, come secoli fa, solo gli uomini : la violenza sulle donne è espressione della diseguaglianza tra uomini e donne e, come tutte le diseguaglianze, va combattuta.
Mentre in tv scorrono i fotogrammi sulla vita di Lea Garofalo, la donna che si è ribellata alla ‘ndrangheta e che ha pagato con la vita la sua testimonianza, nelle strade e per i borghi delle nostre città, brulicano atti di violenza inqualificabile. E’ lo svilimento dell’atto educativo, lo svilimento della funzione dell’istituzione della scuola, l’impossibilità ad insegnare e formare menti libere, che generano estremismi di insofferenza che ci catapultano nel passato e, non tanto lontano se pensiamo alle guerre in atto.
Gli studenti calabresi e il loro striscione di solidarietà
Gli insegnanti calabresi psp non potranno mai accettare che un tentativo totalitario mini la libertà di pensiero e i luoghi adibiti alla formazione culturale. Gli insegnanti calabresi psp non potranno mai accettare lo smantellamento della scuola pubblica, tentativo di un totalitarismo, per niente celato, e che si evince dalle ultime riforme della scuola pubblica. La rivendicata “Buona scuola” di Renzi sta pian piano riportando il paese al vuoto culturale e al degrado del periodo nazista, un degrado e una violenza che non può essere riassunta in pochi e singoli fenomeni ma in lenti e graduali letali cambiamenti nel “behaviour” della politica e delle genti. E’ per questi motivi che gli insegnanti calabresi continueranno le proteste contro la “buona scuola”, contro la legge 107/2015.
E’ per questi motivi che il coordinamento hanno aderito allo sciopero generale del pubblico impiego del 20 novembre indetto dalla USB e a tutte le manifestazioni di protesta che saranno proposte per cambiare un Paese “au bord de la ruine”.

Insegnanti Calabresi – PSP Partigiani della Scuola Pubblica

Comunicato stampa degli Insegnanti Calabresi sulla mobilitazione del 13 Novembre

Gli “Insegnanti Calabresi- PSP Partigiani della Scuola Pubblica” e le sigle aderenti, in occasione dello Sciopero della Scuola del 13 novembre 2015, indetto dai Sindacati di base, con presìdi dei docenti a Roma, hanno ideato, organizzato e coordinato l’evento prefetture con ben 20 province italiane e diversi cortei studenteschi che hanno protestato contro la Riforma della Scuola. I docenti e gli studenti hanno consegnato nelle sedi prefettizie un documento di sfiducia alla Legge 107, in tutte le province della Calabria.
Hanno aderito all’evento della consegna simultanea nelle sedi prefettizie del documento di sfiducia alla Legge 107, le seguenti sigle PARTIGIANI DELLA SCUOLA PUBBLICA (Bologna), Illumin’Italia (Roma), Docenti autoconvocati, Docenti immobilizzati, Coordinamento Scuole di Latina e Viterbo, Associazione per la Scuola della Repubblica, Associazione Populus Comitato Nazionale TFA, Fronte della Gioventù comunista, Mida e Adida nelle province di: Milano, Genova, Roma, Bologna, Latina, Viterbo, Udine, Ferrara, Modena, Ferrara, Lecce, Foggia, Cosenza, Catanzaro, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Crotone, Teramo, Caltanissetta, Catania.
L’iniziativa ha lo scopo di affossare una Legge pasticciona, confusionaria, antidemocratica e di cui non esistono ancora i decreti attuativi, prima che vada a regime.
A Catanzaro si sono vissuti oggi momenti di toccante condivisione di esperienze di cittadinanza attiva tra studenti e docenti. Il corteo studentesco di almeno mille ragazzi preceduto dai docenti che esibivano lo striscione: la cultura non é una merce, la scuola non é un’azienda, ha preso le mosse da Piazza Matteotti e, a piccole tappe, si é diretto verso piazza L.Rossi di fronte la Prefettura, dove é avvenuto il sit-in. Qui una delegazione di 3 docenti e 3 studenti si é recata in Prefettura, dove ha esibito le ragioni della protesta attraverso la lettura del documento, poi firmato alla presenza del Prefetto, Luisa Latella.
Intanto, i docenti rimasti con il corteo sono riusciti a far accomodare in piazza i ragazzi, dove si sono succedute hit di canti, balli, interventi di alcuni studenti centrati sulla riforma. Gli interventi dei docenti e di altri sostenitori della manifestazione hanno riguardato varie tematiche connesse alla riforma scolastica e alla politica dell’attuale governo. Non sono mancati interventi sul TTIP e sulle trivelle. Elevato il livello delle riflessioni per qualità e varietà. Le tematiche inerenti alla Riforma affrontate sono spaziate dall’abolizione del sostegno alle assunzioni-truffa. Alcuni ragazzi hanno espresso le ragioni della protesta con gessetti colorati sui basoli della piazza.
A Cosenza il viceprefetto Francesca Pezone, dopo il corteo studentesco, indetto dal Fronte della Gioventù comunista che ha percorso la città, ha accolto una delegazione di studenti e docenti che hanno spiegato il contenuto del documento presentato, di sfiducia rispetto alla legge Buona Scuola. Sono stati messi in evidenza: l’inganno dell’alternanza scuola -lavoro che promette formazione e invece opera un vero e proprio sfruttamento degli alunni nelle aziende, l’eliminazione della figura del docente di sostegno, lo strapotere del preside manager che in autonomia decisionale comanda nella scuola, i tagli di 661 milioni di euro alla Scuola Pubblica partoriti dalla Legge di Stabilità del Governo Renzi e i soldi devoluti, già da tempo, agli F35 per la guerra. “Diciamo No alla scuola dei poteri forti, difendiamo la scuola pubblica, libera e laica.”
13novMentre a Lamezia Terme il corteo studentesco ha percorso le vie cittadine con una rappresentanza di docenti, a Vibo Valentia due insegnanti in delegazione hanno consegnato il documento di sfiducia alla Riforma della Scuola, in rappresentanza dei docenti di Lamezia Terme e Vibo Valentia. La piccola delegazione è stata ricevuta dal Vicecapo di Gabinetto Sergio Raimondo.
In linea con le manifestazioni nazionali, anche la delegazione di Crotone ha consegnato la lettera di sfiducia nei confronti della L. 107/2015 al Prefetto, Dott. De Vivo. Rosanna Basso, referente del Comitato scuola Kr, ha evidenziato gli aspetti di incostituzionalità di una legge che svilisce i capisaldi della collegialità e mina il diritto allo studio. Il Dott. De Vivo, d’altro canto, sottolinea l’importanza delle manifestazioni democratiche per cambiare quanto, come Il giurista Imposimato analizza, risulta incompatibile con la legislazione vigente. Più tardi copie della lettera sono state distribuite tra gli studenti che hanno aderito e non allo sciopero ed è stato oggetto di discussione. Il filo conduttore comune è stato di sostenere ed appoggiare le iniziative per contrastare la legge 107 affinché non si dia spazio ad un sistema privato che possa ledere i principi basilari della democrazia e della trasparenza che l’organizzazione scolastica dovrebbe avere.
A Reggio Calabria 5 docenti in delegazione, rappresentanti del comitato docenti autoconvocati reggini, insieme a 5 studenti, tra cui Fioranna Fontana, referente del Fronte della Gioventù comunista e rappresentante d’Iistituto, hanno consegnato il documento contro la Riforma ad una funzionaria della prefettura.
Inoltre il comitato per la scuola della Repubblica CZ e provincia e i Partigiani Scuola Pubblica della Calabria esprimono la massima solidarietà nei confronti degli studenti napoletani feriti a causa di cariche della polizia durante la manifestazione contro la legge detta “buona scuola” e nei confronti del docente e della studentessa di Milano che hanno subito identico oltraggio da parte delle c.d. forze dell’ordine.
Infine riportiamo qui la parte conclusiva del nostro documento consegnato al Prefetto:
“ La scuola che noi vogliamo, dunque, non ha nulla a che vedere con la legge 107/2015, di cui chiediamo la sostituzione immediata negli aspetti che non riguardano il Def, nella consapevolezza che è un testo inemendabile che confligge con il dettato Costituzionale ed è incompatibile con buona parte della legislazione vigente”

Insegnanti Calabresi PSP – Partigiani della Scuola Pubblica

Manifestazione 13 novembre, I Partigiani della Scuola Pubblica nelle Prefetture

Il 13 di novembre, approfittando dello sciopero della Scuola, indetto da Unicobas, Cobas, Anief e Cub, gli “Insegnanti calabresi-PSP Partigiani della Scuola Pubblica” e altre sigle aderenti (Illumin’Italia, Coordinamento scuole VT e Latina, Ass.ne Populus di Foggia, Partigiani della Scuola Pubblica Bologna), in più province d’Italia, presenteranno nelle Prefetture un documento di sfiducia alla legge di Riforma della scuola.
Partecipano le seguenti città:

1. Roma
2. Catanzaro
3. Cosenza
4. Crotone
5. Vibo Valentia
6. Reggio Calabria
7. Viterbo
8. Lecce
9. Catania
10. Caltanissetta
11. Bologna
12. Ravenna
13. Palermo
15. Latina
16. Ferrara
17. Modena
18. Teramo
19. Foggia
20. Udine
21 Genova
22. Matera e Potenza
23. Milano

Nella città di Catanzaro il corteo studentesco partirà alle ore 9 da Piazza Matteotti, attraverserà il corso Mazzini e giungerà in Piazza Prefettura.
Nella città di Lamezia il corteo studentesco partirà alle ore 9 dalla Scuola Magistrale e percorrerà il centro cittadino fino al Corso Numistrano.
Nella città di Reggio Calabria il corteo partirà da Piazza De Nava fino ad arrivare al Teatro Cilea.
Nella città di Cosenza il corteo partirà alle ore 9 da Piazza Loreto fino al Piazzale del Comune.
Nella città di Crotone ci sarà un sit in dei docenti in Via Palatucci e poi si recheranno dal Prefetto.
Una delegazione di studenti e docenti si staccherà dai manifestanti per raggiungere il palazzo della prefettura, dove consegnerà il documento al Prefetto, in presenza del quale lo sottoscriverà.
Gli studenti ed i docenti rivendicano nel documento una scuola libera e plurale; solidale e uguale; pubblica, statale e costituzionale
– Che abbia dei curricoli dotati di numero di ore sufficiente ad ampliare gli spazi di dibattito e di approfondimento in aula, a consentire il recupero dei soggetti svantaggiati e l’utilizzo della dotazione tecnologica dovuta ai POR FESR, nel rispetto della sentenza del TAR del Lazio n. 3527 del 2013 ed esecutiva n. 6438 del 2015, tuttora rimasta lettera morta, per cui il MIUR è commissariato;
– Che favorisca l’inclusione dei soggetti svantaggiati abbattendo il tasso di dispersione scolastica grazie anche alla riduzione del numero di alunni per classe e al mantenimento della figura del docente di sostegno alla didattica in aula;
– Che fornisca a tutti pari opportunità formative e giusto riconoscimento ad inclinazioni e merito,
– Che conceda anche nelle ore pomeridiane spazi autogestiti agli studenti per praticare attività di tutoraggio scolastico sia tra pari sia con i docenti, approfondimenti, ricerche, dibattiti, discussioni, abituando i giovani fin dalla tenera età all’esercizio della cittadinanza vigile e attiva.
– Che recluti i docenti secondo principi ispirati a trasparenza ed equità, e a questi principi e alla collegialità è affidata altresì la sua conduzione nella pianificazione dell’Offerta formativa.
La scuola invocata da alunni e docenti di tutta Italia, dunque, confligge apertamente con il dettato della legge 107/2015, di cui essi chiedono la sostituzione immediata negli aspetti che non riguardano il DEF, ritenendola un testo inemendabile essendo in contrasto palese con il dettato Costituzionale ed incompatibile con buona parte della legislazione vigente.

Come sfiduciare la Legge 107? Gli Insegnanti calabresi lanciano la loro proposta

Manifestazione Nazionale Docenti- Studenti del 13 Novembre 2015 (Sciopero Unicoba e Cobas) con consegna di documento di sfiducia alla riforma in Prefettura!
Alleghiamo il documento di sfiducia e tutti i passaggi per depositarlo nelle sedi prefettizie d’Italia! Occasione imperdibile per dare un colpo esemplare alla pessima legge 107!
https://www.facebook.com/events/107478619614459/
Gli “Insegnanti calabresi- PSP Partigiani della Scuola Pubblica” continuano la mobilitazione e vi propongono una nuova iniziativa che lanceremo tra 2 giorni:
1) Adesione allo sciopero del 13 novembre, con partecipazione alla manifestazione di Roma o nella città di appartenenza insieme agli studenti
2) Alla fine della manifestazione studentesca di giorno 13, una delegazione di studenti e docenti si recherà dal Prefetto e consegnerà un documento (preparato da noi) di sfiducia alla Legge 107
3) L’operazione avverrà in simultanea in tutta Italia; tutti davanti al Prefetto con il documento scritto da noi, si firma davanti al Prefetto (con la carta d’identità) e si protocolla
4) per andare dal Prefetto giorno 13, si porta una richiesta di appuntamento in Prefettura, una settimana prima. Alleghiamo la richiesta di appuntamento con il Prefetto e il documento di sfiducia
se non è possibile avere l’appuntamento col prefetto, si opterà per il viceprefetto
La consegna del documento di sfiducia ha lo scopo di rendere nota, ufficialmente alle istituzioni, la nostra avversione per una Legge liberticida e dannosa
la Consegna in Tutta Italia (sono ben 120 le sedi prefettizie) avverrà davanti alla stampa e se, va in porto, potrebbe avere una vasta eco perchè sfiduciamo una Riforma pessima, prima che vada a regime.
Nel caso in cui non dovesse esserci alcuma manifestazione studentesca nella vostra città, si può procedere ugualmente alla consegna del documento al prefetto

DOCUMENTO DI SFIDUCIA DELLA LEGGE 107 DA FIRMARE DAVANTI AL PREFETTO GIORNO 13 NOVEMBRE AL TERMINE DELLA MANIFESTAZIONE STUDENTESCA

Noi docenti e studenti autoconvocati di ………………… e Provincia, con il presente documento, intendiamo rappresentare al Governo la nostra sfiducia nei confronti della legge 107/2015 per le seguenti motivazioni:
La legge 107/2015 introduce capitali privati nelle scuole pubbliche ed attenta ai meccanismi finora trasparenti della valutazione e delle assunzioni, con perdita di garanzie per gli utenti e per i lavoratori;
La legge 107/2015 non intende favorire lo sviluppo e la crescita di soggetti liberi di muoversi con sicurezza nel mondo reale, di creare o di progettare un avvenire che appartenga a loro e sia il coronamento della predisposizione di una personalità autonoma e critica, ma esclusivamente soggetti impostati su uno standard di lavoro dipendente e subalterno, guidati dal Pensiero Unico, che sacrifica e mortifica la libera espressione della creatività dell’individuo e prosterna la prospettiva di progresso sociale;
La legge 107/2015 cancella la libertà di insegnamento sancita dalla Costituzione all’art. 33 e compromette l’attendibilità dei titoli di studio;
La legge 107/2015 cancella le scuole dell’infanzia riportandole ai livelli qualitativi dei cd. “asili” cofinanziati dagli enti territoriali e dalle famiglie;
La legge 107/2015 asfalta le pari opportunità garantite dalla Costituzione con la delega in bianco sul sostegno con cui si intende privare i soggetti diversamente abili di sostegno alla didattica in aula;
La legge 107/2015 trasforma la scuola da organismo democratico in una S.P.A. gestita da un manager plenipotenziario.
La scuola che vogliamo deve essere libera e plurale; solidale e uguale; pubblica, statale e costituzionale!
La scuola che vogliamo deve avere dei curricoli dotati di numero di ore sufficiente ad ampliare gli spazi di dibattito e di approfondimento in aula, a consentire il recupero dei soggetti svantaggiati e l’utilizzo della dotazione tecnologica dovuta ai POR FESR, nel rispetto della sentenza del TAR del Lazio n. 3527 del 2013 ed esecutiva n. 6438 del 2015, tuttora rimasta lettera morta, per cui il MIUR è commissariato;
La scuola che vogliamo deve favorire l’inclusione dei soggetti svantaggiati abbattendo il tasso di dispersione scolastica grazie anche alla riduzione del numero di alunni per classe e al mantenimento della figura del docente di sostegno alla didattica in aula;
La scuola che vogliamo deve fornire a tutti pari opportunità formative e giusto riconoscimento ad inclinazioni e merito, deve concedere anche nelle ore pomeridiane spazi autogestiti agli studenti per praticare attività di tutoraggio scolastico sia tra pari sia con i docenti, approfondimenti, ricerche, dibattiti, discussioni, abituando i giovani fin dalla tenera età all’esercizio della cittadinanza vigile e attiva.
La scuola che vogliamo recluta i docenti secondo principi ispirati a trasparenza ed equità, e a questi principi e alla collegialità é affidata altresì la sua conduzione nella pianificazione dell’Offerta formativa.
La scuola che noi vogliamo, dunque, non ha nulla a che vedere con la legge 107/2015, di cui chiediamo la sostituzione immediata negli aspetti che non riguardano le assunzioni nella consapevolezza che è un testo inemendabile che confligge con il dettato Costituzionale ed è incompatibile con buona parte della legislazione vigente.

Lamezia: studenti e docenti rilanciano un percorso di lotta comune contro la buona scuola

Si è tenuto presso lo “Spazio Aperto Giovani”, a Lamezia Terme, un confronto maturo e alla pari tra il Collettivo Insegnanti Calabresi – PSP Partigiani della Scuola Pubblica – Comitato Docenti Lamezia e il Collettivo Ri-Scossa Studentesca.
L’intento è stato quello di fare il punto della situazione, ad anno scolastico da poco iniziato, aspettando gli effetti della L. 107/15. Effetti nefasti già solo come impatto psicologico, evidente dai visi tirati e dalle argomentazioni preoccupate che rimbalzano da un interlocutore all’altro.
Il tema centrale che si abbatte più rapidamente e direttamente sugli
Studenti, è senz’altro quello dell’alternanza scuola – lavoro, percepito realisticamente per quel che è: sfruttamento di lavoro minorile, tempo “scippato” alla formazione, sottrazione di ore di lavoro, anche solo stagionale, ad adulti inoccupati o disoccupati.
Gli Studenti non intendono subire e si consultano con gli insegnanti sulle più opportune e mirate forme di reazione e resistenza (in primis seminari e convegni informativi) a una riforma per nulla condivisa e del tutto irrispettosa delle più basiche esigenze del cuore pulsante della cultura, della Scuola e dei suoi protagonisti.
Il dibattito, sano e realistico, non manca inoltre di evidenziare le criticità, prima fra tutte, la mancanza di partecipazione attiva alla concertazione.
La sintesi è rinvenibile in un filo costantemente collaborativo tra studenti e inseganti, in vista di una serie di mobilitazioni a difesa della Scuola che necessitano della partecipazioni di tutti.
Collettivo Ri-Scossa Studentesca
Insegnanti Calabresi – PSP Partigiani della Scuola Pubblica – Comitato Docenti Lamezia

Gli Insegnanti calabresi solidarizzano con gli studenti e partecipano alle manifestazioni contro la Riforma della Scuola

I comitati dei docenti autoconvocati di tutte le province calabresi -Insegnanticalabresi PSP- Partigiani della Scuola Pubblica, parteciperanno alla settimana di scioperi e sensibilizzazione che i comitati studenteschi stanno organizzando.
L’autunno caldo della scuola ha inizio. Domani si svolgerà la prima manifestazione studentesca in tutte le piazze delle città italiane. Gli alunni dichiarano il proprio dissenso nei confronti della legge sul Jobs Act e sulla cosiddetta riforma della “Buona Scuola”. Il loro No è rivolto ad una legge che assegna ruoli sul modello aziendale verticistico, con una scuola in cui il ds-manager compie scelte, assegna compiti, dà direttive. Il collegio docenti viene svilito nel suo ruolo, non più luogo decisionale, ma di sola approvazione di scelte compiute dal ds in maniera univoca.
Gli alunni perdono, nei fatti, il loro diritto ad un’istruzione libera, con medesimi diritti, mentre vengono avviati ad essere solo futura forza lavoro. Non lavoro etico, fatto di scelte consapevoli e partecipate, ma lavoro d’esecuzione in cui c’è chi comanda e chi esegue.
Gli alunni chiedono maggiore partecipazione alla vita decisionale scolastica che li vede protagonisti, lottano per libri di testo e trasporti gratuiti, rifiutano l’obbligatorietà del “contributo scolastico” e la realizzazione di progetti farsa in cui i privati , le banche, le fondazioni, le multinazionali potrebbero entrare a gamba tesa nella scuola, imponendo le loro pretese.
Inoltre non accettano lo sfruttamento a cui verrebbero sottoposti con l’esperienza dell’alternanza scuola/lavoro che li vedrebbe manodopera da sfruttare.
Inoltre, temendo la imminente riforma della “Buona università “, con cui il governo Renzi di prepara a dare continuità al suo progetto di controllo delle menti, anticipano la lotta per i diritti degli studenti con minori possibilità economiche, rifiutando il cosiddetto “Fondo nazionale di Merito ” con cui si uccide il diritto allo studio e anche i “prestiti d’onore ” che spingono i neolaureati ad indebitarsi con le banche nella costruzione del loro futuro.
Gli alunni rifiutano di essere sottoposti ad un progetto formativo che li spinge ad essere solo competitivi, anziché stimolarli ad una crescita basata sul confronto e la partecipazione. Chiedono una scuola inclusiva, in cui crescere coltivando le proprie potenzialità e i loro sogni.
Tutti in piazza quindi domani 2 ottobre e poi il 9 ottobre, attraverso una settimana di chiarezza, conoscenza e confronto.