Nota di Fiore Isabella sui disservizi riguardanti gli alunni dell’istituto Comprensivo Nicotera-Costabile di Lamezia

Se qualcuno non lo sapesse, mi occupo personalmente di informarlo, anche a beneficio dell’Amministrazione comunale lametina e della Lamezia Multiservizi Spa che gestisce il trasporto alunni, che gli alunni di Scuola Primaria dei plessi Caronte e Acquafredda dell’istituto Comprensivo Nicotera-Costabile, non potendolo fare in loco, per assenza di palestre, si recano ogni 15 giorni, presso l’edificio di località Savutano, per lo svolgimento di attività di Scienze Motorie.
Anche ieri, venerdì 1 aprile 2016, era prevista un’ora di motoria dalle 9,30 alle 10,30, ma lo scuolabus della Spa ha disatteso, come d’altronde altre volte, l’impegno e i bambini e i loro insegnanti hanno dovuto rinunciare al quindicinale appuntamento con la palestra e all’incontro con la comunità scolastica ospitante.
L’azienda, deficitaria rispetto ad un impegno programmato e fortemente carente nello stile comunicazionale, ha assorbito l’impatto, con un suo disservizio, come se si trattasse di un evento di normale quotidianità.
Sarebbe auspicabile che, chi si occupa di servizi di supporto al sistema scolastico e formativo, avesse quantomeno la sensibilità, ma che non sia un semplice convenevole, di chiedere scusa e di attivarsi per migliorare la propria “performance” al cospetto di cittadini destinatari di diritti e non affrancati al silenzio della rassegnazione.
Un’ultima considerazione: fino a metà degli anni ‘ 90, a ridosso di ogni frazione, si ergevano piccoli edifici comunali, dove un maestro e una pluriclasse testimoniavano la presenza dello Stato, nel quale si riconosceva un mondo rurale che, con la cura di un piccolo orticello, la messa in sicurezza della propria casa, la manutenzione degli argini e la pulizia dei canali di scolo, difendeva il suo territorio dal dissesto idrogeologico.
Per non parlare di alcune produzioni tipiche, tanto richieste nei mercati urbani, ormai relegate nei ricordi sempre più sbiaditi del nostro recente passato.
Oggi lo Stato, svendendo i gioielli di famiglia (i vecchi edifici scolastici) dell’entroterra lametino, consegna al museo della memoria anche le ultime testimonianze di una parte importante della civiltà contadina, sperando che almeno la storia non si comporti come lo scuolabus che diserta gli appuntamenti, mentre gli alunni e le loro maestre, come nell’opera di Samuel Beckett, aspettano “Godot”.
Fiore Isabella
Ins. I.C.” Nicotera-Costabile” Lamezia Terme

Ricorso avverso comma 196, sciopero, e no al PTOF

Noi, “Partigiani della Scuola Pubblica”, apprezziamo il mancato accordo del 12 gennaio, tra organizzazioni sindacali e Miur. Pertanto riteniamo coerente e oramai improcrastinabile l’indizione dello sciopero generale.
Evidenziamo come ora sia auspicabile che anche i sindacati sostengano la necessità di procedere con il ricorso avverso il comma 196 della famelica L 107/15, che andrebbe a contrastare le norme e procedure contenute nei contratti collettivi rendendole inefficaci.
L’illegittimità di tali difformità è avvalorata dal conferimento delle deleghe in bianco con cui il governo può interferire in modo dittatoriale e irrispettoso di chi la scuola la vive e la costruisce.
Un vaso di Pandora che si è aperto e che si complica nella definizione delle procedure che dovrebbero riguardare l’intricato tema della mobilità: una costante di disparità nel trattamento del personale che mira sempre più alla privatizzazione della scuola pubblica.
In merito ai quesiti da portare a referendum siamo convinti sia fondamentale inserirne uno che conduca all’abrogazione della norma, molto pericolosa, il curriculum degli studenti, che porta a compimento l’idea di personalizzazione del percorso scolastico inaugurata dalla Moratti e rappresenta un passo concreto nella abolizione di fatto del valore legale del titolo di studio.
Inoltre Invitiamo a non votare il PTOF se non è frutto di una progettazione del Collegio Auspichiamo, a questo punto, che le lotte continuino perché non si torni a buie interpretazioni e che non si annientino decenni di progressi pedagogici e giuridici.
Infine ricordiamo che venerdì 15 gennaio alle ore 17:00 presso la Sala delle Culture, nel palazzo della Provincia di Catanzaro ci sarà un convegno proprio su queste tematiche. Per Insegnanti calabresi – Partigiani della Scuola Pubblica intervengono le Prof.sse Bianca Laura Granato e Rosella Cerra. Ospiti gli onorevoli Silvia Chimienti e Paolo Parentela M5S, per Rifondazione Comunista Salvatore Belfiore, per il Comitato per la Scuola della Repubblica – Catanzaro e Provincia e SEL, Rita Militi Prevista la presenza dell’Assessore Regionale Federica Roccisano, Formazione e Lavoro, che relazionerà sullo stato di avanzamento dell’alternanza scuola-lavoro in Calabria

“La Scuola della Repubblica e la Legge 107/2015, le voci della politica italiana intervengono con riflessioni e proposte”

“La Scuola della Repubblica e la Legge 107/2015, le voci della politica italiana intervengono con riflessioni e proposte” è il titolo dell’evento organizzato da ‘Insegnanti calabresi – Partigiani della scuola pubblica’ e dal ‘Comitato per la scuola della Repubblica – Catanzaro e Provincia”, che si terrà venerdì 15 gennaio alle ore 17:00 presso la Sala delle Culture, nel palazzo della Provincia di Catanzaro. Per Insegnanti calabresi – Partigiani della Scuola Pubblica intervengono le Prof.sse Bianca Laura Granato e Rosella Cerra.
Ospiti gli onorevoli Silvia Chimienti e Paolo Parentela M5S, per Rifondazione Comunista Salvatore Belfiore, per il Comitato per la Scuola della Repubblica – Catanzaro e Provincia e SEL , Rita Militi. Prevista la presenza dell’Assessore Regionale Federica Roccisano, Formazione e Lavoro, che relazionerà sullo stato di avanzamento dell’alternanza scuola-lavoro in Calabria
«L’evento – commentano gli organizzatori – sarà un’occasione importante di confronto per approfondire i contenuti critici della riforma della Buona Scuola, approvata di recente dal Parlamento su indicazione del Governo Renzi. A seguito delle proteste dei mesi scorsi, è arrivato il momento di mettere al centro proposte condivise che possano ridare alla scuola pubblica il ruolo centrale che le spetta nella costruzione di una società moderna per il nostro Paese».

Gli esponenti dei Comitati organizzatori proseguono: «Studenti, insegnanti, dirigenti scolastici e semplici curiosi avranno l’opportunità di intervenire nel dibattito che seguirà gli interventi dei politici invitati. Un’occasione unica di confronto che porterà a riflessioni e proposte concrete sul futuro della scuola».
«L’evento – concludono- servirà anche a mantenere alta l’attenzione sulla riforma, che ormai sembra non fare più notizia sugli organi di stampa, nonostante i processi di attuazione in realtà incontrino numerosi ostacoli. Il futuro della scuola pubblica italiana è appeso ad un filo. È necessario intervenire subito per salvaguardare il futuro delle nuove generazioni e del Paese».

LOCANDINA DEF

Resoconto assemblea regionale degli Insegnanti calabresi

tavolo1Alla Riunione regionale dei docenti calabresi erano presenti esponenti dei sindacati Orsa, Gilda, Anief e Usb, AND (Associazione Nazionale Docenti), il Partito SEL e M5S- Lamezia
Apre i lavori la Prof.ssa Daniela Costabile facendo subito una carrellata delle iniziative portate avanti dagli Insegnanti calabresi dopo l’approvazione della legge di riforma, dalla mozione di incostituzionalità presentata in Regione, al’incontro con l’Assessore all’Istruzione Roccisano, all’evento nelle sedi prefettizie italiane, al manifesto di sprone ai sindacati, alle varie proteste ed incontri nazionali dei comitati per la LIP fino alla formazione a Bologna dei Partigiani della Scuola Pubblica. Accenna all’incontro prossimo dei sindacati con il Miur il 23 dicembre per discutere di mobilità e contratti. Rimarca poi che mancano ancora i Decreti attuativi della Riforma insieme alle deleghe in bianco da concludere entro il luglio 2016 che prevedono: l’eliminazione del valore legale del titolo di studio; l’aumento dell’orario di lavoro a parità di stipendio; la decontrattualizzazione del rapporto di lavoro e la chiamata diretta dai nuovi ambiti territoriali. Afferma che“la 107 è un fallimento normativo”, prima di passare alle proposte: ci vuole collaborazione per il referendum contro la Buona Scuola, bisogna ricorrere in sede legale con i contenziosi nel momento in cui si configura la lesione dei diritti del docente. Poi ricorda l’incontro con Pantaleo all’assemblea regionale della CGIL del 24 settembre a Lamezia Terme nella quale gli Insegnanti calabresi hanno proposto lo sciopero generale di tutte le categorie lavorative e indetto da tutte le sigle sindacali. Tale proposta viene rilanciata più volte durante il dibattito.
tavolo2 parla la GiovinazzoLa Prof.ssa Rosanna Giovinazzo, rappresentante della provincia di Reggio, ricorda la presa in giro della nostra Regione in occasione della presentazione della mozione di incostituzionalità della legge. “Non ci siamo scoraggiati” e le azioni sono proseguite anche nelle sedi comunali con diversi Comuni che hanno già deliberato contro la “Buona Scuola”. Invita quindi alla disobbedienza civile, poiché “quando una legge è ingiusta è un dovere combatterla finchè venga abrogata”.
La Prof.ssa Bianca Granato illustra il lavoro che si sta svolgendo a Catanzaro con gli studenti e col presidente della consulta provinciale per iniziative in rete. “Il contrasto alla legge non si deve fermare e si deve portare avanti in più sedi”, quindi oltre a quelle istituzionali, anche con gli organi periferici, tramite delibere comunali. La sfiducia della legge partita dal basso è partita con un documento presentato nelle prefetture di 23 province in tutta Italia, iniziativa che verrà quindi rilanciata. Un chiaro invito poi al NON voto al PD. Delinea poi la strategia di contrasto all’interno degli organi collegiali per ostacolare l’elezione del comitato di valutazione. Infine ricorda che il 15 gennaio presso la sala della provincia di CZ si terrà un incontro organizzato dagli Insegnanti calabresi- Partigiani della Scuola Pubblica con i rappresentanti dei 2 partiti. più vicini alla causa della Scuola. Per il Movimento 5 stelle ci saranno il Senatore Morra e la parlamentare Chimienti, mentre per SEL ci sarà la Prof.ssa Rita Militi
La Prof.ssa Lara Nocito, di Cosenza, parla di precariato e mobilità, quindi un accenno all’assurdo criterio di assunzione in ruolo, che ha segnato un passo indietro. “Dopo il 5 maggio che fine hanno fatto i sindacati?” rilancia la continuazione della lotta in maniera unita.
Il prof.re Rocco Tassone, da Vibo Valentia, esorta a non sprecare questa occasione di incontro. Delinea il vero senso di questa riforma, che rappresenta la distruzione di 50 anni di conquiste civili, con lo sfacelo della scuola pubblica. Un sistema scolastico sul modello dei sistemi a capitalismo avanzato in stile americano, con una scuola al servizio delle imprese volta ad un “indottrinamento di sudditi” come cassa di risonanza delle politiche governative. Quindi “che fare?” occorre procedere nella difesa dei diritti e della Costituzione, quindi NO alla riforma costituzionale. Relativamente ai sindacati, li esorta a non fraintendere i propositi dei lavoratori sul mancato rinnovo del contratto di lavoro. Dobbiamo continuare ad esistere ed essere da stimolo. Strategie e tattiche per il futuro: individuare altri soggetti che stanno organizzando proteste, quali il Comitato per la Difesa della Costituzione, poiché i due soggetti devono collaborare. Continuare quindi a collaborare con i due movimenti finora vicini, ossia Sel e M5s. “Dopo il 5 maggio niente autunno caldo per i sindacati”. Occorre inquadrare i rapporti con i sindacati, chiedendo loro di organizzare al più presto lo sciopero generale di tutto il pubblico impiego e ritiro della legge di riforma e per il referendum. Bisogna lavorare Attraverso le rsu nelle scuole. Sollecitare i segretari regionali di tutti i sindacati. Sfida alla politica regionale, chiedendo fin da subito che intenzione hanno rispetto al referendum. Propone un’ assemblea regionale di tutti i docenti calabresi.
Gianfranca Bevilacqua, da Lamezia Terme interviene in qualità di legale del coordinamento, entra nel vivo delle ultime affermazioni dell’ANP (Associazione Nazionale Presidi) che ha sostenuto che “non bisogna avere le mani legate rispetto i docenti contrastivi”, volendo con questo chiaramente andare a ledere quella che è la “libertà di opinione del lavoratore” oltre ad individuare diverse violazioni di diritti costituzionali . Legge quindi un esposto/denuncia indirizzato al MIUR ove si chiede che venga svolta una indagine ministeriale volta per individuare i responsabili estensori del testo e avviare i procedimenti disciplinari previsti dalla legge, oltre che revocare qualsiasi forma di accredito a detta struttura.
Nell’ intervento di Rosella Cerra, da Lamezia Terme, ricorda che uno dei punti contenuti nella mozione presentata in regione riguardava l’alternanza scuola-lavoro, nella quale prefiguravamo la impossibilità di potere attivare tale obbligo formativo stante la scarsità di strutture atte ad accogliere tale funzione, difatti è notizia degli ultimi giorni la difficoltà manifestata da molti dirigenti scolastici nel potere adempiervi. Un breve accenno anche alla scuola della infanzia, la cui strutturazione è contenuta nella delega in bianco sulla quale il governo sta lavorando, sia previsto il finanziamento da parte dei comuni, delle regioni e delle famiglie. Una privatizzazione ed una distruzione.
plateaVengono quindi raccolti gli interventi dal pubblico.
Il Prof.re Giuseppe Candido, segretario provinciale della Gilda, infiltrato nel comitato di valutazione. Prospettive di contrasto. I referendum anche se vinti non attuati. La proposta è quella di muoversi consapevolmente nei confronti del referendum. Sosteniamo l’unità dei comitati fatti da docenti.
Il Professore Rocco Coluccio USB. I sindacati confederali sono per la modifica della 107. Azione di contrasto nella scuola e nella società. Obiettivo preciso. Proposta : coordinarci ed unire le forze. Il 5 maggio è stato un flop.
Professore Domenico Jacopino da Reggio Calabria dell’Associazione Nazionale Docenti di Sostegno, ex Cgil. Unità della famiglia in crisi. Dove andranno a finire i nuovi assunti? Coinvolgimento dei sindacati, da cambiare e non da abolire.
Rita Militi, della segreteria regionale di Sel con delega sulla scuola. Proposta in due punti: essere coinvolti sulla contrattazione nazionale per seguire i lavori e riformare la legge regionale sul Diritto allo Studio. Su questo punto ricorda che all’assemblea del 27 novembre “Seminaria” è stata proposta una mozione sui diritti.
Nino Tindiglia della Gilda Nazionale rilancia l’impegno della sua organizzazione a “partecipare a questi tavoli”. Ricorda che la Gilda ha già lanciato il referendum ed invita chi sta nei sindacati ad essere più incisivi.
Giovanni Jaquinta di San Giovanni in Fiore propone di fare un documento sulla Legge 107 da presentare a tutte le scuole, riguardo alla fase del potenziamento e al contratto di mobilità.
Franco Greco, presidente di AND (Associazione Nazionale Docenti) avverte che la riforma ha lo scopo di portare la scuola nella politica e che con i decreti attuativi tutto il sistema sarà straziato. Avverte inoltre che in Inghilterra gli ambiti sono gestiti dalle agenzie interinali. Informa di aver presentato una Petizione per salvaguardare la scuola dell’infanzia dalle deleghe in bianco. Questa legge finanzia la scuola privata che dovrebbe invece esistere senza oneri per lo Stato. Infatti la Scuola dell’infanzia è esclusa dal potenziamento, poiché ne è prevista la privatizzazione.
Un accenno alle deleghe che riguardano la formazione iniziale e l’accesso ai ruoli: dalla Laurea magistrale, concorso nazionale, tirocinio triennale, comitato di valutazione dei docenti e infine il dirigente che può promuovere o bocciare, divenendo di fatto il datore di lavoro. Propone di lavorare Insieme ai comitati della Lip portare avanti il referendum e creare una sola organizzazione di docenti.
Giuseppe Zolli del Gruppo Mida-Precari, rappresenta i precari di seconda fascia, esclusi dal piano di assunzioni. Infatti sono stati Immessi in ruolo docenti con soli 15 punti, contro chi invece ne aveva 150 nelle graduatorie di istituto, registrando quindi un trattamento sperequativo. Propone collaborazione. Lancia l’appello della manifestazione del 12 gennaio a Roma per i diritti dei docenti di seconda e terza fascia. 50.000 lavoratori della scuola inoccupati. Informa la platea della richiesta di inserimento nelle GAE di tutti quelli che hanno un titolo abilitativo.
La Prof.ssa Daniela Grandinetti lamenta che nei collegi docenti è scomparsa la discussione e la comunicazione.
Il Prof.re Luigi Belcamino sostiene che “l’anello debole dell’applicazione della riforma sono i dirigenti (per i contenziosi a cui andrebbero incontro)”. Propone la costituzione di una organizzazione per intervenire dal punto di vista legale, ossia un gruppo di supporto legale del docente ed aprire contenziosi con i dirigenti.
Interviene poi la Prof.ssa Anna Aloi della Scuola Superiore Chimirri di CZ e informa della mozione approvata nella sua scuola contro la riforma.
Eligio Basile dell’ORSA propone la costituzione di un coordinamento dei comitati e delle associazioni del mondo della scuola.
Conclude Giovanni Spadafora di Cosenza “Ci aspettavamo un autunno caldo”, lamenta e propone di scendere ancora in piazza perché “la battaglia va continuata”.
I lavori terminano con il proposito di non mollare, rilanciare la lotta e le strategie di contrasto contrasto su ogni aspetto in cui la norma si scontra col dettato Costituzionale e legislativo precedente.

Lettera aperta indirizzata ad Oliverio e Roccisano

REQUISITORIA SU UN ITER LEGISLATIVO FALLIMENTARE: LA NOSTRA MOZIONE REGIONALE SULL’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO, DI CUI SI LAMENTANO I PRESIDI MERIDIONALI IN QUESTI GIORNI, (NOI L’AVEVAMO PREVISTO)

Gli “insegnanti Calabresi – PSP Partigiani della Scuola Pubblica” ancora attendono risposte dal Governatore della Calabria Mario Oliverio e dall’Assessore al lavoro e all’Istruzione, Federica Roccisano sulle misure che intendono prendere per garantire agli studenti delle terze classi degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado di poter attuare le 200 o 400 ore di alternanza scuola lavoro nell’arco del triennio.
Infatti, mentre i vertici istituzionali, nella calura estiva, erano in “tutt’altre faccende affaccendati”, i docenti autoconvocati delle cinque province calabresi svolgevano un’operazione che sarebbe stata di pertinenza del governo locale: studiavano la legge 107 /2015 per comprenderne fino in fondo l’impatto che avrebbe avuto sul territorio.
Da tale studio emergevano gravi incoerenze con la legislazione vigente inerenti al comparto del pubblico impiego, alla pubblica amministrazione ed al comparto scolastico, ma ancora più gravi i numerosi profili di incostituzionalità, alcuni dei quali costituiscono un serio attacco all’economia, allo sviluppo e alle pari opportunità dei ragazzi meridionali, nella fattispecie calabresi.
Immediata e spontanea é stata la reazione di produrre un documento inviato il 15 agosto presso gli uffici della Regione, chiedere un appuntamento al Governatore, trovare un Consigliere, Giovanni Nucera di SEL che potesse produrre in Consiglio Regionale una mozione che bloccasse la legge 107, come prevede l’art. 127 della Costituzione, perché in evidente conflitto, in base al Titolo V, con le competenze dell’ente in materia di tirocinio formativo.
Finalmente, dopo tanta frenetica attività, i docenti calabresi , mai ricevuti da Mario Oliverio, sono riusciti ad ottenere che la mozione fosse inserita tra i punti all’ordine del giorno della seduta del 31 agosto, la prima e l’ultima utile, perché i termini del ricorso alla Corte Costituzionale scadevano il 13 settembre, a sessanta giorni dalla pubblicazione della legge.
Ebbene, la mozione é stata immediatamente prima della seduta beffardamente cancellata dall’ordine del giorno. Un centinaio di docenti appositamente giunti a Reggio Calabria da ogni parte della regione sono rimasti per oltre sei ore in attesa di una risposta , per sentirsi dire che il Governatore non intendeva comunque impugnare la Riforma : la decisione negativa era imputabile all’avvocato della Regione che si era espresso per la non fattibilità del ricorso.
I docenti, in un breve abboccamento col Governatore, avevano fatto di tutto per fargli intendere che l’alternanza scuola-lavoro nelle modalità previste dalla legge 107 sarebbe stata difficilmente attuabile sul territorio e che i titoli di studio conseguiti dai ragazzi calabresi ne sarebbero usciti fortemente compromessi, oltre al fatto che l’impiego di una così imponente massa di persone a costo zero avrebbe danneggiato l’economia della regione, sancendo la fine dei lavori stagionali.
A nulla sono valse le parole dei docenti accolti dal sorriso beffardo e sornione del Governatore, che, nonostante in più occasioni precedentemente si fosse espresso a sfavore della riforma, aveva deciso, senza neanche farne mistero, di attenersi acriticamente alle disposizioni del suo partito, il PD, artefice di quello scempio normativo.
Non si sono dati per vinti i docenti calabresi, che hanno inoltrato l’autorevole parere dei Costituzionalisti Lollo e Falzea, da loro consultati, circa la fattibilità del ricorso, a Mario Oliverio , che non ha fornito ovviamente nessuna risposta. Dello stesso parere del Governatore l’Assessore Roccisano, che in occasione di un incontro con i docenti calabresi, tenutosi l’11 settembre 2015, non era in grado di dare risposte circa l’attuabilità sul territorio dell’alternanza scuola -lavoro.
Oggi, a distanza di tre mesi dall’incontro dei docenti calabresi con l’Assessore Roccisano, é emerso da dati Censis che l’86,4 % dei Dirigenti scolastici meridionali prevede che non sarà possibile garantire a ogni studente del triennio finale il percorso di alternanza, per mancanza nel territorio di un numero sufficiente di aziende disponibili ad accogliere studenti, ma l’opinione é diffusa anche tra i Dirigenti scolastici di tutta Italia, le cui percentuali complessive di sfiducia sul l’attuabilità della norma si aggirano intorno al 71,1%.
Questo testimonia che il Governo, anche laddove credeva di aver fatto un buon lavoro, ha perpetrato l’ennesimo dissesto: non c’è stata infatti alcuna consultazione delle Regioni prima di legiferare su una materia di esclusiva pertinenza di questi Enti e questi sono i risultati della grave infrazione del Titolo V della Costituzione, poiché per legiferare si deve partire dalla conoscenza del Paese reale .
Dopo la parentesi assurda delle assunzioni con licenza di licenziamento senza giusta causa al termine del primo triennio, l’ incremento a dismisura dei disservizi dovuti all’avvicendarsi sempre più frenetico di supplenti, la confusione che regna nelle ATP, i ritardi nel PTOF, i blocchi dei comitati di valutazione registrati in seno ai Collegi docenti, l’inattuabilità prevista e prevedibile dell’alternanza scuola -lavoro, la legge 107 dimostra ogni giorno di essere una norma cola-brodo che non può fare funzionare la scuola statale e addita il PD come il primo responsabile di questo grave fallimento sia sociale che economico di fronte al Paese.
In un periodo in cui nelle città d’Italia si diffondono banchetti del PD con lo scopo di spiegare le ragioni di andare avanti “con coraggio” su una strada che ha portato alla cancellazione dei diritti dei lavoratori e del futuro degli studenti, all’avanzamento del debito pubblico per mala gestione delle risorse, alla sanità tagliata, conviene invece pensare che questo modus operandi che non ha prodotto alcun risultato sulla crescita del Paese, utilizzando diversamente il proprio voto, si può cambiare, eccome!

Insegnanti Calabresi – PSP Partigiani della Scuola Pubblica

Solidarietà di insegnanti calabresi agli alunni di licei artistici di Acerra e Firenze

Gli “ Insegnanticalabresi – PSP Partigiani della Scuola Pubblica” solidarizzano con gli alunni del Liceo artistico “Alberti” di Firenze e del Liceo artistico “Munari” di Acerra per aver subito lo sgombero coatto dei locali scolastici occupati, mentre lottavano per ottenere una scuola migliore, cioè fornita di laboratori adeguati per poter svolgere le attività caratterizzanti il loro percorso di studi e per godere pienamente del loro diritto allo studio. Gli alunni di entrambi i licei avevano occupato gli Istituti in attesa di positive risposte alle loro richieste, invece hanno ottenuto uno sgombero forzoso da parte delle forze dell’ordine, dietro denuncia dei rispettivi dirigenti scolastici.
Così gli alunni sono stati costretti ad abbandonare gli edifici e vengono minacciati di bocciatura, quelli che precedentemente hanno partecipato ad altre occupazioni e di ottenere un 4 in condotta sulla pagella del quadrimestre tutti gli altri. La solidarietà, che si intende manifestare con il presente comunicato, va intesa come piena condivisione per la lotta, legittima, portata avanti dagli studenti che desiderano percorrere in modo costruttivo e gratificante il loro corso di studi e che utilizzano, aihnoi!, l’unico strumento di “ascolto” che ancora fa notizia: l’occupazione della “LORO” scuola, considerato che le altre forme di comunicazione, solitamente, restano inascoltate da parte dell’istituzioni, che dovrebbero assolvere ai loro compiti senza richiesta alcuna e che, invece, restano indifferenti. Con il presente comunicato si chiede, inoltre, ai sindacati di voler manifestare in modo chiaro ed esplicito la loro posizione davanti a simili accadimenti, così da comprendere il ruolo che gli stessi intendono ancora svolgere, considerato che il loro silenzio assordante e le loro flebili prese di posizione ci disorientano, spingendoci a pretendere CHIAREZZA e PARTECIPAZIONE.

Insegnanti calabresi partigiani : Solidarietà alla liceale campana aggredita da energumeni fascisti

solidarietà studenti calabresiGli “Insegnanti calabresi- PSP Partigiani della Scuola Pubblica” e gli “Studenti calabresi dei cortei studenteschi del 13 novembre” esprimono solidarietà alla studentessa liceale di di 17 anni che, il 18 novembre alle 21:30 a Via Caldieri, quartiere Vomero a Napoli, è stata aggredita, mentre tornava a casa, da un gruppo di individui adulti (40 anni circa), appartenente ad una organizzazione neofascista , che già l’aveva importunata nei giorni precedenti
Gli insegnanti calabresi ribadiscono il loro impegno di educatori e promotori di azioni contro ogni forma di violenza e di discriminazione di genere. Vivere in una Repubblica come la nostra che sta assumendo i contorni di una repubblica totalitaria non fa che incrementare fenomeni di tal genere.
Gli insegnanti PSP non possono che esprimere sconcerto per atti, ancora una volta, di violenza partriarcale che diminuiscono l’autodeterminazione della donna. In un momento in cui si studiano misure contro il femminicidio e contro la violenza di genere, una realtà mistificante e irreale emerge a gran passo ristabilendo i cosiddetti ruoli delle donne e degli uomini e facendoli ricadere nel buio secolare di centinaia di anni fa.
Gli insegnanti psp non potranno mai accettare che titolari dei diritti tornino ad essere, come secoli fa, solo gli uomini : la violenza sulle donne è espressione della diseguaglianza tra uomini e donne e, come tutte le diseguaglianze, va combattuta.
Mentre in tv scorrono i fotogrammi sulla vita di Lea Garofalo, la donna che si è ribellata alla ‘ndrangheta e che ha pagato con la vita la sua testimonianza, nelle strade e per i borghi delle nostre città, brulicano atti di violenza inqualificabile. E’ lo svilimento dell’atto educativo, lo svilimento della funzione dell’istituzione della scuola, l’impossibilità ad insegnare e formare menti libere, che generano estremismi di insofferenza che ci catapultano nel passato e, non tanto lontano se pensiamo alle guerre in atto.
Gli studenti calabresi e il loro striscione di solidarietà
Gli insegnanti calabresi psp non potranno mai accettare che un tentativo totalitario mini la libertà di pensiero e i luoghi adibiti alla formazione culturale. Gli insegnanti calabresi psp non potranno mai accettare lo smantellamento della scuola pubblica, tentativo di un totalitarismo, per niente celato, e che si evince dalle ultime riforme della scuola pubblica. La rivendicata “Buona scuola” di Renzi sta pian piano riportando il paese al vuoto culturale e al degrado del periodo nazista, un degrado e una violenza che non può essere riassunta in pochi e singoli fenomeni ma in lenti e graduali letali cambiamenti nel “behaviour” della politica e delle genti. E’ per questi motivi che gli insegnanti calabresi continueranno le proteste contro la “buona scuola”, contro la legge 107/2015.
E’ per questi motivi che il coordinamento hanno aderito allo sciopero generale del pubblico impiego del 20 novembre indetto dalla USB e a tutte le manifestazioni di protesta che saranno proposte per cambiare un Paese “au bord de la ruine”.

Insegnanti Calabresi – PSP Partigiani della Scuola Pubblica

Insegnanti calabresi relatori al Convegno AND sulla Riforma

Gli “Insegnanti calabresi – PSP Partigiani della Scuola Pubblica” hanno partecipato al seminario che si é svolto oggi 18 novembre 2015 presso la scuola ITA di Catanzaro sulla legge 107/ 2015, organizzato dall’Associazione Nazionale Docenti (AND).
Tra i relatori la Prof. ssa Bianca Laura Granato (Comitato per la scuola della Repubblica Catanzaro e provincia – Insegnanti calabresi) ha spiegato, in modo chiaro e diretto, le lotte di questi mesi in difesa di tutti i diritti che i docenti vedranno scomparire nei prossimi anni. Ha evidenziato lo stato di precarietà entro cui, senza distinzione alcuna, tutti i docenti si ritroveranno in pochi anni, ha spiegato poi i danni nei confronti degli alunni, dietro promessa di formazione innovativa.
Il prof. Paolo Luciani ( AND e Movimento docenti autoconvocati di Cosenza) ha introdotto il tema oggetto del seminario e cioè la legge 107/2015 cosiddetta Buona scuola, evidenziando i numerosi punti ambigui presenti nel testo dietro cui si nascondono prospettive future per la scuola gravemente lesive dei diritti degli alunni e dei docenti.
Il prof. Greco, presidente AND, ha raccontato del suo impegno in favore della scuola presso le sedi istituzionali nei mesi passati, senza ottenere risultati perchè questo Governo non ha inteso salvaguardare il senso e il significato di fare scuola.
Ultimo intervento quello del prof. Bossio, docente di Pedagogia sociale all’ UNICAL, che ha evidenziato l’intento di indebolire la scuola pubblica al fine di creare una società debole da direzionare in modo consapevole.
L’incontro si è concluso con gli interventi del pubblico.

Insegnanti Calabresi – PSP Partigiani della Scuola Pubblica

Replica a Faraone sugli ultimi docenti rimasti a protestare

“Gli Insegnanti calabresi- PSP Partigiani della Scuola Pubblica replicano al Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone che definisce i docenti contrari alla Riforma ‘pochi irriducibili’ e ‘ultimi giapponesi’. La notizia dell’arrivo di Faraone è giunta nelle scuole sabato mattina, non pubblicizzata, cosicché l’incontro si è svolto alla presenza di un pubblico selezionato e compiacente. I docenti hanno appreso dal Lametino e dal tg3 dell’approdo in Calabria del vertice istituzionale, intenzionato a conferire a porte chiuse con Dirigenti scolastici e funzionari dell’USR al riparo da qualsiasi possibile ed inevitabile forma di contestazione. Proprio venerdì scorso, 13 novembre, la città di Lamezia Terme, così come altre della Calabria, è stata scenario di un corteo studentesco e di un ennesimo sciopero contro la Riforma.
Nello stesso giorno è stato consegnato ai prefetti delle 5 province calabresi un documento di sfiducia alla Legge, evento verificatosi contemporaneamente in altre 20 città sul territorio nazionale. Ancora una volta, gli Insegnanti Calabresi devono constatare che il governo Renzi non smentisce la sua politica delle 3 d: disinformazione, disoccupazione e debito. É lecito domandarsi dove avrà il sottosegretario Faraone raccolto le opinioni favorevoli alla riforma tra i docenti. Forse gli risulta che qualcuno di essi si sia espresso a favore degli ambiti territoriali in cui i soprannumerari finiranno per essere soggetti al reclutamento arbitrario per chiamata diretta? Forse qualcuno di loro é contento di ottenere un’elemosina per gentile concessione governativa per la formazione, anziché l’adeguamento ISTAT dello stipendio scaduto da 6 anni? Forse esiste un solo docente in Italia soddisfatto di dover asservire la propria libertà di insegnamento sancita dalla Costituzione ad una logica di mercato gestita da un Dirigente plenipotenziario indirizzato da uno o più imprenditori che finanziano l’offerta formativa della scuola? Forse esiste un docente felice della certezza di perdere nel giro del prossimo decennio la sede di titolarità, e di vedere un contratto a tempo indeterminato trasformarsi in un contratto triennale rinnovabile ? O forse esiste qualche docente della scuola dell’infanzia felice che questa venga cancellata e assimilata a quella privata? Ebbene la risposta non può che essere una per tutti, tranne che per Faraone, che ha scambiato la quiete sindacale per acquiescenza della categoria, così come confonde il sistema clientelare che si profila nella scuola con questa riforma, con quello meritocratico. D’altra parte, ciò non può stupire, visto il curriculum vitae del sottosegretario del MIUR”.

Insegnanti Calabresi – PSP Partigiani della Scuola Pubblica