PSP: Primi esiti del temuto questionario”Valuta la tua RSU”

rsuIl questionario “valuta la tua RSU “ fatto circolare in rete dai Partigiani della Scuola Pubblica non ha mancato di suscitare  polemiche da parte di alcune sigle sindacali, quali CISL e UIL.

Viene contestato ai PSP che la loro iniziativa minerebbe il lavoro di mediazione svolto dalle OO.SS. nelle scuole e per la scuola. Non è assolutamente in questo modo che va letto, invece.

Purtroppo a nessuno sfugge che oggi i Sindacati Confederali svolgono la loro missione di compromesso con un governo–fotocopia, che, in cambio di qualche passo indietro transitorio sulla mobilità, ha lasciato intatta la chiamata diretta dei docenti e ha in corso di delibera otto deleghe che integrano in modo permanente la “malascuola”, nonché in via di  elaborazione un pericolosissimo DDL sul Testo Unico.

Mentre tutto ciò si consuma a danno della Scuola Statale Pubblica impunemente, le RSU dei sindacati, comodamente inserite nello staff dei dirigenti, non informano, collaborano anzi affinché il percorso intrapreso dal decisore politico vada a compimento nella totale mancanza di consapevolezza dei più, senza tenere conto che ci troviamo in una condizione di effettiva emergenza, con un governo indebolito che potrebbe essere messo sotto scacco in poche mosse da una grande class-action , che raccogliesse le istanze dei giovani disoccupati, degli studenti gravati da contributi scolastici “volontari” triplicati, delle famiglie dei disabili sempre più abbandonate a se stesse.

A fronte di una classe lavoratrice veramente arrabbiata, di una popolazione indignata per il colpo di mano col quale una classe politica uscita sconfitta dal referendum del 4 dicembre rimane tuttavia pervicacemente attaccata ad un potere legislativo che esercita nella stessa misura sempre più abusivamente,  ci si sente rispondere  dai Confederali,  quando si sollecita la mobilitazione, che le loro RSU riferiscono che i docenti non sarebbero “pronti” ad aderire.

Adesso il questionario sta rivelando il motivo di ciò. É nostra convinzione che questa iniziativa sarebbe spettata alle singole sigle per capire come lavorano le loro RSU, ma loro non se ne sono mai preoccupate. Il dato che emerge (e il questionario è fatto apposta perché tutti ne possano via, via consultare i grafici con le percentuali aggiornate) è che la maggior parte delle RSU non effettua alcuna assemblea del personale nell’arco dell’anno scolastico, pochissime  più di una.

Le consultazioni per le contrattazioni d’istituto praticamente non esistono da nessuna parte, il personale non viene mai informato sulle iniziative legislative legate alle politiche scolastiche, né sugli scioperi.

La maggior parte delle RSU non svolge una attività contrattuale soddisfacente per obbedienza all’indirizzo di governance, la maggioranza degli operatori scolastici non si sente tutelata nel rispetto del Testo Unico e delle delibere degli OO.CC., così come pesanti dati emergono dal fatto che la stragrande maggioranza delle RSU siede nella stanza dei bottoni, gomito a gomito con i DS e ne teme le vendette, oggi purtroppo rese possibili dalla legge 107/2015.

Le RSU ATA invece sono in ampia percentuale fuori dai posti di comando, anche se non mancano casi di DSGA eletti alla funzione.

Tra tutte le sigle sindacali elencate, la CISL detiene il primato negativo per le RSU meno apprezzate nell’esercizio delle loro mansioni e comunque il dato più evidente che ricorre in più risposte è che la sovrapposizione di incarichi e la permanenza all’interno dello Staff del DS vengono ritenute unanimemente le cause del malfunzionamento delle rappresentanze sindacali nelle scuole.

Con questi dati, che stiamo tuttora raccogliendo, possiamo affermare che la sovrapposizione di incarichi da parte delle RSU è ciò che osta maggiormente alla libera circolazione delle informazioni utili alla consapevolezza e al  riscatto delle categorie che operano nel mondo della Scuola e quindi, ponendo come condizione alla candidatura delle incompatibilità, eccettuato che per le cariche elettive (membro Consiglio d’Istituto e di Giunta Esecutiva), pretendendo dal legislatore un aumento di tutele per il ruolo, le OO.SS. potrebbero avere oggi uno strumento formidabile che ne aumenterebbe il potere contrattuale anche a livello nazionale. Infatti, pur essendo una funzione elettiva quella della RSU, come ricordava la Gissi,  si sa che il voto, in un contesto ristretto, è facilmente controllabile e non è più libero quando a chiederlo è un membro dello staff del DS o il DSGA, che una volta eletto si limiterà a svolgere un’attività di facciata.

Se si ponesse rimedio a tutto ciò ponendo delle incompatibilità di funzioni, i sindacati acquisirebbero un ascendente da far pesare opportunamente in sede di contrattazione collettiva che consentirebbe loro di non  accontentarsi delle solite briciole nei CCNI che , come sappiamo, non incidono minimamente sull’impianto di norme assolutamente non condivise, né condivisibili come la legge 107/2015.

Ecco il questionario. Per visualizzare i grafici aggiornati, basta cliccare, dopo averlo svolto (si può effettuare una sola volta) Visualizza risposte precedenti.

https://goo.gl/forms/B03QlytHBwnquXX72

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