Sanzionato il direttore de “Il Foglio”

RICORDATE IL FAMOSO ARTICOLO DEL QUOTIDIANO CHE TANTO FECE INFURIARE I DOCENTI E NON SOLO?

Grazie ai Partigiani della Scuola Pubblica e all’Avvocato Gianfranca Bevilacqua , il direttore de “Il Foglio” è stato sanzionato dal Consiglio Territoriale di Disciplina, Ordine Giornalisti Lazio, per titolo offensivo indirizzato a Studenti e Docenti meridionali, Ordine che ringraziamo per lo spirito di giustizia dimostrato.

 

“Il Consiglio regionale del Lazio dell’ordine dei giornalisti sanziona con un avvertimento scritto il direttore de “Il Foglio” per avere leso la dignità professionale dei docenti.

Il tutto parte con un esposto scritto nell’estate del 2016, e presentato all’Ordine dei Giornalisti da parte dei Partigiani della Scuola Pubblica contro Libero e Il foglio per le ingiuriose frasi con cui hanno titolato articoli contro docenti e studenti meridionali.

In particolare un esposto tra quelli suddetti contestava la gravità dell’articolo de Il Foglio pubblicato il 16 agosto 2016 dal titolo “I terroni somari ma promossi con lode”. Un articolo volto a ledere pesantemente la dignità professionale di un’intera categoria, in particolare dei docenti delle scuole secondarie di II grado operanti nel meridione d’Italia.

Adesso veniamo a conoscenza che il Consiglio territoriale di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio in data 19 gennaio 2017 ha sanzionato con un “avvertimento“ il direttore de “il Foglio”, Claudio Cerasa, denunciato dai Partigiani della Scuola Pubblica.

In buona sostanza il Collegio disciplinare dei giornalisti ha ritenuto il Direttore Cerasa, con l’articolo suddetto abbia violato l’art.2 del Testo Unico dei giornalisti, in cui è ricordato che tra i fondamenti deontologici del giornalista, c’è il rispetto dei diritti fondamentali delle persone e osserva le norme di legge poste a loro salvaguardia. Inoltre lo stesso Collegio ha riscontrato, nel suddetto articolo pubblicato lo scorso 16 agosto 2016, la mancanza della tutela del diritto alla non discriminazione, infatti sarebbe stato violato anche l’art.9 dell’allegato 1, in cui è scritto che, nell’esercitare il diritto-dovere di cronaca, il giornalista è tenuto a rispettare il diritto della persona alla non discriminazione per razza, religione, opinioni politiche, sesso, condizioni personali, fisiche o mentali” (da TdS).ilfoglio_ildesk-620x276

I Psp incontrano Piero Ricca

Giornalista, scrittore, blogger da sempre impegnato a smascherare le malefatte della politica, Piero Ricca era presente come noi alla Manifestazione per il NO alla Riforma Costituzionale (Reggio Emilia, 19 Novembre).

Con la sua solita chiarezza ci ha spiegato la trappola della Riforma e l’imbroglio della Legge Elettorale…

 

L’INCREDIBILE STORIA DI UN LICEO DI NAPOLI

Ciò che sta succedendo in questo Liceo di Napoli lascia allibiti. Nessuno prende provvedimenti per tutelare questi lavoratori? Non dovrebbero anche i dirigenti scolastici attenersi a regole non solo deontologiche rispettando i diritti degli operatori della scuola? In quale clima gli studenti affrontano la quotidianità della vita scolastica? Le iscrizioni sono sensibilmente calate, docenti, personale Ata e alunni contestano a gran voce.

Non è accettabile che il Ministro Giannini si astenga dall’intervenire nei confronti di questa dirigente!!

Aprire i seguenti link per approfondimenti:

http://www.napolitime.it/86758-video-liceo-gentileschi-di-n…

http://www.napolitime.it/86845-video-liceo-gentileschi-il-d…calamity-jane-doris-day-1953

PSP aderisce al Comitato Referendario sulla Scuola

Il 7 Febbraio a Napoli PSP ha partecipato alla riunione per la istituzione del Comitato Nazionale promotore del Referendum sulla Scuola.

Siamo accreditati e contribuiremo alla preparazione e organizzazione del Referendum.
Da Aprile sarà avviata la raccolta firme e intensificata la divulgazione (fondamentale) delle informazioni alla popolazione.

 

Nota dei Partigiani della Scuola Pubblica in merito agli accordi siglati il 25 gennaio dai sindacati FLC CGIL , CISL, UIL, SNALS CONFSAL

foto di Psp - Partigiani Della Scuola Pubblica.

I “Partigiani della Scuola Pubblica” chiedono ai sindacati firmatari il 25 gennaio degli accordi sulla mobilità di dare pubblicazione integrale dei contenuti di quanto hanno sottoscritto, per nulla chiari dai resoconti finora pervenuti. Pretendiamo tutti maggiore trasparenza e un minimo di proiezione da parte dei protagonisti di quella che riteniamo una dichiarazione di rinuncia alla lotta per l’indipendenza della classe docente da qualsivoglia forma di condizionamento politico o di potere. Vogliamo sapere cosa ci aspetta, cosa si é inteso salvaguardare con questo accordo, quali prospettive ci sono di non subire il ricatto della chiamata diretta di qui innanzi, con quale scopo hanno firmato accordi portandoci un passo avanti nel recinto che prelude alla morte della libertà d’insegnamento, tenendo conto che in quella sede istituzionale si sono espressi anche per chi non li ha delegati, anzi li aveva espressamente e reiteratamente diffidati! Perché, ricordiamo, la mancanza di condizionamento nell’insegnamento é il principio che salvaguarda la validità dei titoli di studio e la valorizzazione del merito! Le notizie che circolano in merito all’accettazione dell’ipotesi di contratto sulla mobilità del personale docente della scuola pubblica sono raccapriccianti. Seppure in forma articolata, passa il principio sancito nella famigerata riforma L. 107 / 2015: mano libera ai presidi negli ambiti territoriali. Non si può ignorare che l’accettazione di quel principio implica che i sindacati hanno rinunciato a portare fino in fondo la lotta contro la Riforma. Inizia a concretizzarsi l’obiettivo politico della legge 107 /2015 : il controllo politico dell’intera categoria docente. Delude e sconcerta la capitolazione dei sindacati, in particolare della CGIL: il sindacato dello sciopero antifascista proclamato dal CLN il 25 aprile 1945, dello sciopero contro il governo Tambroni del 1° luglio 1960, nel gennaio del 2016 non può firmare la resa al governo Renzi che ha preso d’assalto la democrazia e la costituzione repubblicana frutto della lotta di Resistenza.

McDONALD’S INVADE LE SCUOLE ITALIANE

PSP ancora una volta contro l’invasione di privati e grandi industrie.“McDonald’s, il colosso del ‘junk food’ promuove in tutta Italia una campagna con raccolta punti, finalizzata a premiare le scuole con fondi da destinare alla didattica, e il sottosegretario Faraone ci racconta che il Miur di questa iniziativa non ne sapeva nulla. Insomma, al ministero cadono dalle nuvole. In sostanza McDonald’s dice alle scuole: più mangiate da noi, più punti raccoglierete e maggiori saranno le possibilità che riceviate un premio in denaro” (G. Vacca, M5S).
Molte scuole hanno già aderito, con buona pace di chi vorrebbe insegnare una sana educazione alimentare e non incentivare la diffusione di patologie nei bambini, futuri adulti.
Ma, vista la ‘cura’ per il settore sanitario, sembra che tutto rientri nei piani prestabiliti dal governo non certo in favore dei cittadini…

La Pessima Riforma della Scuola ha spalancato le porte a privati e multinazionali, in nome di quel Liberismo che ben poco ha a che fare con il benessere del cittadino. ‘Cibo spazzatura’ in cambio di punti per la Scuola, diseducativo e dannoso per i bambini.

L’interesse del governo non sembra essere la formazione del cittadino ma quella del consumatore di prodotti o dell’operaio da sfruttare.
Non possiamo permetterci di abbassare la guardia, dobbiamo essere (insegnanti e famiglie) capaci di contrastare queste brutture!

foto di Psp - Partigiani Della Scuola Pubblica.

“L’ANP CONTINUA A SCIVOLARE E A MOSTRARE IL SUO VOLTO REAZIONARIO” di MONICA FONTANELLI

Leggo le parole del Presidente regionale ANP dell’Emilia Romagna: “Occorre partire dai fatti e i fatti si possono anche travisare. Nel nostro Paese i fatti si dimenticano sempre rapidamente e occorre ricordarli agli smemorati….”
Sono d’accordo Presidente, facciamolo allora e smascheriamo la prima “bufala”: non c’è stata alcuna consultazione popolare della riforma, come lei invece afferma, MAI una Legge sulla Scuola ha avuto una opposizione così forte, così tenace, nemmeno la riforma Gelmini. Questa Legge è stata approvata a “colpi di fiducia”, il Parlamento è stato esautorato: “fiducia” e “deleghe in bianco” per una legge che viola principi costituzionali, distrugge la Scuola Pubblica ed è stata imposta al Parlamento con l’arma del ricatto. Non c’è alcuna lettura distorta da parte di chi si oppone, solo consapevolezza e tenace difesa dei valori costituzionali: la Scuola è un bene comune, è di tutti, è per tutti, a Scuola si formano i cittadini. La Scuola è strumento per la mobilità sociale: garantisce l’uguaglianza di opportunità tra i cittadini. Questa riforma annulla nei fatti tutto ciò.
Il suo tono piccato e che ricorda tanto non Putin, ma gerarchi di altri periodi che NOI “contrastivi” ben conosciamo appare, mi consenta, un tantino intimidatorio, nei confronti non solo degli insegnanti, ma anche di quei dirigenti che hanno un’idea di scuola che è quella della Costituzione. Insegnanti e dirigenti che chiedono da anni una riforma, non una contro riforma, non lo smantellamento della scuola pubblica.
Quello che penso delle vostre slide e dei corsi di formazione che proponete è scritto nell’esposto denuncia al Miur inviato da Psp-Partigiani della Scuola Pubblica.
Su un altro punto del suo comunicato mi sento di dover intervenire, lei scrive “Per garantire un servizio di istruzione dignitoso e rispettoso dei bambini, degli alunni, degli studenti, dei cittadini e delle famiglie è necessario il rispetto delle leggi della Repubblica.” No Presidente, le Leggi ingiuste non si rispettano, si combattono. Lei avrebbe “rispettato” le leggi razziali del 1938? Lei impedirebbe l’iscrizione a scuola dei bambini che vivono nelle occupazioni perché, grazie all’articolo 5 del Piano Casa di Renzi, non hanno la residenza e quindi non esiste per loro l’ ”obbligo scolastico”?
Per garantire un servizio di istruzione “dignitoso” serve un progetto, occorre non avere “classi pollaio”, occorrono investimenti, personale qualificato e motivato, occorre cioè che chi ci governa, e gli accoliti che li sostengono, abbiano una visione di società equa, solidale, in cui i meritevoli, e non gli amici, possono raggiungere i più alti gradi dell’istruzione e abbiano per questo ruoli di responsabilità nel Paese. Occorre, cioè, un’idea del Paese e del modo in cui si governa che appartiene al pensiero democratico di cui è impregnata la nostra Costituzione e non certo, come indicano le vostre slide, dibattiti collegiali contenuti e che ratifichino semplicemente le disposizioni del preside-sovrano. Il quale, sempre secondo le vostre slide, essendo dotato di un sapere superiore si trova giustamente ad una distanza stellare da quei miserabili docenti che, per il loro sapere inferiore, non meritano ai suoi occhi neppure lo stipendio più misero d’Europa che ricevono oggi (se sono precari neanche quello).
Una scuola verticistica, aziendale, senza docenti “contrastivi”, come piace a voi dell’Anp chiamarci, è il passo necessario per chi vuole distruggere anche nel Paese i principi elementari della democrazia. Noi, che lottiamo per la Scuola, non ci stiamo.

foto di Psp - Partigiani Della Scuola Pubblica.

LA NOSTRA DENUNCIA APPRODA IN PARLAMENTO

I Partigiani della Scuola Pubblica in data 31 dicembre 2015, con un comunicato stampa, denunciavano agli organi di informazione che sui Rai 1, il 29 Dicembre 2015, era andata in onda la seconda puntata della Fiction “Tutto può succedere” con la quale veniva veicolata un’informazione parziale e falsa circa le modalità con le quali si affronta la diversabilità nella Scuola Statale.

Tale denuncia è stata accolta dagli On. Campanella e Bocchino che hanno presentato in data 12/01/2016 interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico per sapere che iniziative intende intraprendere per evitare che in futuro vengano trasmesse sulle reti pubbliche Fiction che negano la professionalità dei docenti italiani.

Di seguito il testo dell’interrogazione inviatoci dalla segreteria dell’On. Campanella che verrà discussa a breve in Parlamento :

CAMPANELLA, BOCCHINO – Al Ministro dello sviluppo economico – Premesso che:
– nel secondo episodio della fiction “Tutto può succedere” andato in onda il 29 dicembre 2015 su Rai 1 in prima serata si constata la realizzazione e diffusione di una storia che falsa le modalità con cui si affronta la diversabilità nella scuola pubblica italiana;
– nell’ episodio in questione circa 4 milioni di telespettatori, infatti, hanno assistito alle disavventure scolastiche di uno dei protagonisti, un bimbo con sindrome di Asperger, che, data l’incapacità dei suoi insegnanti, è costretto a lasciare la scuola pubblica per iscriversi in una costosa scuola privata;
– i genitori del bimbo in questione, a inizio puntata, vengono invitati dalla dirigente scolastica a iscrivere il piccolo in una scuola “più adatta…. dove ci sia un’attenzione particolare per un bambino particolare”;
– la scuola “più adatta” nel corso dell’episodio risulta infatti essere una costosa scuola privata a cui gli alunni di regola possono accedere solo dopo aver superato una difficile selezione.
Considerato che:
– il prodotto televisivo trae ispirazione dalla serie americana “Parenthood”;
– la location italiana avrebbe comportato una netta inversione dei ruoli delle due istituzioni: scuola pubblica e scuola privata, stante il fatto che il servizio scolastico pubblico in Italia funziona esattamente all’opposto, rispetto agli U.S.A.. In Italia, lo studente con disabilità ricorre alla Scuola pubblica statale che deve garantire, grazie alla Legge 104/92, l’integrazione del soggetto nel rispetto delle pari opportunità;
– la scuola statale italiana, pur continuamente privata di risorse economiche, é considerata in tutto il mondo un’eccellenza per l’integrazione degli alunni diversamente abili

*** Si chiede di sapere quali iniziative intenda intraprendere per:
far si che la RAI puntualizzi che la fiction è stata prodotta in un paese straniero e non fa riferimento al sistema scolastico italiano;
evitare che in futuro vengano trasmesse sulle reti pubbliche fiction che negano la professionalità dei docenti italiani e soprattutto inviano messaggi di sfiducia ai ragazzi diversamente abili e ai genitori che frequentano la scuola pubblica.***

foto di Psp - Partigiani Della Scuola Pubblica.

E L’ANP VA ALLA GUERRA CONTRO GLI ALTRI PRESIDI

 

Nella sua ultima dichiarazione Lamberto Montanari, presidente regionale dell’ANP e del CIDA per l’Emilia-Romagna, ci dà dei pretestuosi e in cattiva fede. Peccato che le sue parole si qualifichino praticamente da sole. Nella sua visione i sindacati sono solo potentati, le opposizioni politiche fanno opposizione evidentemente solo per partito preso, si immagina, e francamente non riusciamo ad immaginare come, che la legge 107 sia stata sottoposta ad una consultazione popolare (forse si riferisce alla piattaforma di idee che fu messa online prima della stesura della legge, piattaforma i cui risultati non sono stai MAI resi pubblici dal MIUR), l’autonomia scolastica vuol dire solamente autocrazia del preside, la chiamata diretta su decisione arbitraria del preside è un abbandono delle “attuali bizantine procedure fondate su tragici meccanismi” (a noi invece pare che garantiscano il merito dei docenti, sarà), gli organi collegiali delle scuole sono soprattutto un impedimento e non lavorano con professionalità, e infine i presidi che dissentono da questa visione non avrebbero mai dovuto fare i presidi (e a loro va la nostra solidarietà personale e politica).

Noi non possiamo che far notare che una scuola con “un uomo solo al comando” e tutte le altre professionalità al suo esclusivo servizio si qualifica in uno solo modo:

E’ UNA SCUOLA FASCISTA!!!

Qui il documento di Lamberto Montanari  anp-er.it/joomla/index.php