“”Terroni”. In esilio, deportati o esclusi. E’ un anno scolastico che parte all’insegna delle tensioni provocate dalla riforma varata dal governo Renzi. Di questo si è occupata la trasmissione “I fatti in diretta” andata in onda su LaC, canale 19. Ospiti in studio l’avvocato e insegnante Gianfranca Bevilacqua, che ha curato gli esposti contro il giornalista dell’Unità Fabrizio Rondolino, Il Foglio, Libero e Anp e si batte da tempo per il rispetto dei diritti degli insegnanti da parte dei dirigenti scolastici; Bianca Laura Granato, docente del liceo “Siciliani” di Catanzaro e coordinatrice del comitato “Per la scuola della Repubblica”; Antonio Tindiglia, segretario regionale della Unams Gilda. In collegamento dall’ex provveditorato di Reggio Calabria gli insegnanti in Graduatoria ad esaurimento (i cosiddetti Gae) ed esclusi dall’assegnazione, costretti ad affrontare il concorso per poi non passarlo.
Da Roma è intervenuto il senatore Fabrizio Bocchino, vicepresidente della Commissione permanente Istruzione pubblica. In collegamento da oltre lo Stretto, ancora, il professor Salvo Amato, che coordina un nutrito gruppo di colleghi in Gae. Quindi l’intervento di Luca Cangemi, responsabile del comparto Istruzione del Pci.”
Ecco il link delle foto scattate durante la trasmissione dalla redazione per chi ha facebook:
https://www.facebook.com/laccanale19/photos/?tab=album&album_id=1797874553823419
Riportiamo il commento appassionato, lucido,commovente, bellissimo di un Professore di lettere di Bologna sulla trasmissione, sul conduttore, sui docenti partigiani della scuola pubblica, sulla Calabria e su Bologna
“Continuo a guardare questo video, mi impressiona molto. E’ un video di una tv locale calabrese, una trasmissione tutta dedicata alla scuola pubblica. C’è un conduttore tv molto attento e interessato ai problemi della nostra scuola. Intervengono docenti, sindacalisti della scuola. In studio ci sono docenti-partigiane della scuola, che argomentano con passione e precisione. Si percepisce che sono attiviste, militanti. Sono informate, combattive. E qui si intravede una prima singolare novità : queste docenti non militano per un partito o per un sindacato, sono militanti della scuola pubblica. Avviene cioè qualcosa che abbiamo visto nella sanità con Emergency e Gino Strada : non sono militanti di un partito, ma del diritto alla salute. Gianfranca e Bianca militano per il diritto allo studio. Nella trasmissione si discute, si ragiona, soprattutto si rilevano le discrepanze tra i fatti veri e concreti e la propaganda del partito al governo. Il video ci mostra una società calabrese vivace, che riflette e non si accontenta della verità ufficiale propinata dal governo e dai media servili. C’è energia, vitalità, democrazia. Non così è la mia città, che tanto amo. Qui nessun media organizza trasmissioni sulla scuola. Non c’è attenzione e interesse per i problemi della scuola. La propaganda del governo è assunta acriticamente. Le stereotipe banalità che gli opinion leaders, i giornalisti e i servi del governo vomitano quotidianamente sulla scuola e sui docenti vengono ovunque riprese e diffuse con compiaciuta invidia maligna. La dura lezione dei fatti, che contrasta con la verità ufficiale, scorre come acqua e viene subito dimenticata. La società civile bolognese non discute, non ragiona. Il partito al governo ha mortificato tutto sotto una cappa pesante di conformismo. Non c’è energia, vitalità, democrazia. Eppure la mia città non era così. Il popolo bolognese era un popolo vivace, tumultuoso, che discuteva tutto e tutti. Ricordo, da adolescente, gli anziani che discutevano di politica in Piazza. Erano meravigliosi. C’erano sempre due contendenti, con intorno un “cappanello” numeroso di persone. La vittoria o la sconfitta erano date dal consenso che le battute dei contendenti ricevevano dai presenti. Di solito la battuta vincente era formulata in dialetto. Ne ero affascinato. Stavo ore ad ascoltarli. A volte, se ero in anticipo all’appuntamento con la morosa, passavo ad ascoltarli. Ne ero talmente preso che scordavo la morosa. La raggiungevo che già se ne andava (mannaggia a me!).Tutte le grandi rivoluzioni delle storia dell’umanità hanno un elemento in comune : una società vivace, attiva, che discute tutto, che non accetta la propaganda dei governi e tutto sottopone al vaglio della critica e della ragione. Popoli tumultuosi, pronti a fremere indignati per ogni ingiustizia. Così è l’Atene di Tucidide, la Roma di Livio, la società palestinese dei Vangeli, gli ambienti riformati olandesi e inglesi, le comunità dei pirati… Il video ci mostra una società calabrese accomunata a quelle. Non così è la mia città, che tanto amo. La Casta politica che la governa e l’ha governata, come un cancro maligno, la sta lentamente spegnendo. Il Tribunale della Storia condannerà questi pidioti per ciò che hanno fatto alla mia città.”
Professore Stefano Mariotti,
Bologna03/09/2016
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