Sgomento dei PSP per la tragedia di Corato: ripubblicizzare i servizi pubblici

“4859 milioni di euro destinati agli investimenti ferroviari tra Sblocca Italia e Legge di stabilità, di cui 4799 per il Nord e 60 per il Sud”.

 Titolano così i giornali di oggi dopo la tragedia avvenuta in Puglia, nel Sud.

Anche i Partigiani della Scuola Pubblica ricordano  le parole di Delrio, oggi pesanti atti di accusa come le “rocce che impediscono di investire al Sud”. Appare grottesco, quasi leggenda metropolitana, ma è vero: a Delrio si riconduce la responsabilità morale e politica di questa tragedia. Riprendiamo le sue affermazioni a memoria di tutti : “Prima di spendere 5 miliardi per l’alta velocità  Napoli-Bari occorre verificare con attenzione tutta la progettazione, vista la particolarità di alcuni tratti rocciosi del percorso. E lo stesso vale per la Salerno-Reggio Calabria. Sono opere prioritarie, le faremo come abbiamo indicato nel decreto Sblocca Italia: ma non vogliamo partire con il piede sbagliato” . Condividiamo la riflessione del giornalista Marco Esposito del Mattino di Napoli che per primo riprese questa delirante affermazione: “Ecco perché il governo investe per il tunnel del Brennero sotto le Alpi, in Val di Susa o per il Terzo valico ferroviario (ce ne sono già due ma evidentemente non bastano) nell’Appennino ligure, però si ferma a riflettere di fronte alle rocce del Mezzogiorno”.  Ora il Ministro  si appresta a mandare ispettori per accertare le responsabilità. Ci vorrà pochissimo: indizi ce ne sono a iosa, a volerli correttamente interpretare: sotto gli occhi di tutti i ritardi negli interventi da parte del Governo . Grottesco appare infatti anche il fatto che il progetto per il raddoppio della tratta Corato-Andria dovrebbe essere presentato in queste settimane, per poi aspettare i 25 milioni di fondi FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) per iniziare il 2017  i lavori, il termine dei quali, per avere l’intera tratta a doppio binario elettrificato, è previsto per il 2018/19,  rocce permettendo.

I Partigiani della Scuola Pubblica colgono l’occasione per ricordare che Corato ha dato un ottimo contributo in numero di firme raccolte  per il referendum  contro la riforma della scuola, riforma  che, combinata con quella della modifica della Costituzione, penalizza ancor di più il Sud perché delega come materia esclusiva alle Regioni diverse competenze legate  alla pubblica istruzione, mantenendo come legislazione esclusiva le “disposizioni generali e comuni”. Dettato troppo  vago e tutto da interpretare.

E ancora la potestà legislativa delle regioni lascia a queste il potere di legiferare su “pianificazione del territorio regionale, mobilità al suo interno, dotazione infrastrutturale….” Anche questo vago, ma possiamo intuire che alcune regioni potranno migliorare i servizi ed altre no.

Motivo in più per bocciare con un “NO” la proposta di modifica della Costituzione imposta dal Governo Renzi e rilanciare la RIPUBBLICIZZAZIONE di tutti i servizi pubblici costituzionalmente garantiti!