“C’era una volta…la Buona scuola”, è l’argomento del convegno- dibattito organizzato dal M5s il 23 ottobre nella sala consiliare del comune di Crotone.
Per Rosanna Basso, degli “Insegnanti calabresi Partigiani della scuola pubblica” – referente di Crotone, è stata un’occasione per evidenziare come le origini della 107/2015 abbiano le radici in tentativi governativi che si sono avvicendati nel tempo. “Contenimento della spesa” è, ancora una volta, la leva che ha mosso le fila di un provvedimento che porterà alla privatizzazione della scuola pubblica, fine perseguito dai governi di destra.
Non si dimentichi che il ministero della
pubblica istruzione perde la connotazione di “pubblico” con la scomparsa dell’aggettivo “pubblica” trasformandosi in Miur, ministero dell’Istruzione università e ricerca, proprio grazie al ministro Moratti, imprenditrice prestata alla scuola. La Buona Scuola decantata dal governo è la scuola asservita a leggi di mercato. Per il Senatore del M5s, Nicola Morra che ha dato il suo contributo al convegno, questa legge nasce su logiche quantitative coerenti con un neoliberismo famelico. “Per decenni siamo stati governati da ignoranti che ci hanno reso inadempienti e insipienti, continua il
Cittadino Morra ed è quindi importante ricordarlo quando si andrà a votare. La legge 107/2015 è una legge confusionaria, si consideri il conflitto tra gli organi collegiali, dichiara Marcello Pacifico, Presidente Anief. La sua applicazione contrasta con l’intento del legislatore, perché nasce per debellare il fenomeno del precariato mentre non sono stati considerati migliaia di abilitati presenti nel limbo della seconda fascia delle gae, in attesa di un concorso, sottolinea Pacifico. L’unica alternativa sono i ricorsi di cui Anief si pregia, per cambiare lo stato di una situazione insoddisfacente. Anche due studentesse del liceo scientifico di Crotone, manifestano il loro dissenso per una meritocrazia e metodi valutativi che non soddisfano i docenti ma nemmeno gli alunni. Rivendicano una scuola che abbiano al centro gli studenti. Mentre Franco Riolo della Cgil, evidenzia come la legge non abbia contemplato il personale Ata se non per i tagli e la formazione digitale.
Per gli insegnanti calabresi Psp, dichiara Rosanna Basso, l’unica soluzione è la mozione di anticostituzionalita’ che hanno sottoposto, senza esito positivo, al Governatore Oliverio affinché la sostenesse e la presentasse davanti alla Corte costituzionale. Purtroppo, nonostante il parere favorevole dell’Avvocato Falzea, docente universitario, il Governatore ha dichiarato che non contrasta con le competenze regionali. Di parere contrario il Veneto e la Puglia e come ha ricordato il Prof Giovanni Iaquinta, ci sono comuni che hanno approvato la mozione, Lamezia e Cinquefondi ad esempio. Il Prof Iaquinta ha invitato la platea a proporre e sostenere l’iniziativa anche nel comune di Crotone.
Condivisione dimostrata dalla platea anche per la proposta dell’utilizzo della misera cifra di 500 euro, il bonus che da qualche giorno il personale di ruolo sta ricevendo in busta paga. Gli insegnati calabresi Psp, con un efficace slogan che ha attirato gli applausi scroscianti del pubblico, propongono: “fai buon uso dei 500 euro di bonus: regala un libro al governo perché si aggiorni sulla vera Buona scuola”.